Il Ministero del Lavoro ha dettato le modalità per assumere o gestire infortuni durante il periodo di chiusura degli studi di consulenza del lavoro e le riportiamo dettagliatamente nell’allegato
Nuovo contributo a fondo perduto per le imprese | info n. 78/2020
E’ stato pubblicato l’ultimo decreto detto “Ristori Bis” che alla luce delle nuove restrizioni per il contenimento dell’epidemia, introduce altre misure di sostegno per le imprese più colpite favorendo quelle che si trovano nelle zone con la più alta diffusione del virus.
Tra le novità più significative
- l’integrazione dell’allegato 1) che riporta i codici Ateco delle attività che hanno diritto al contributo; recupera alcune delle attività in precedenza dimenticate quali ad esempio lavanderie, ristorazione solo da asporto, guide alpine, fotoreporter, corsi sportivi e ricreativi
- e il nuovo allegato 2) che riporta l’elenco delle attività beneficiarie del contributo a fondo perduto, che potranno ricevere il contributo solo se localizzate nelle zone rosse e arancioni.
Ricordiamo che ad oggi la zona rossa comprende Lombardia, Piemonte, Calabria, Valle d’Aosta e Bolzano; la zona arancione comprende Puglia, Sicilia, Abruzzo, Basilicata, Toscana, Liguria e Umbria.
In coda inseriamo gli allegati al decreto Ristori bis 1) e 2).
Contributo a fondo perduto
Già il decreto “Rilancio” del 19 maggio 2020 aveva previsto un contributo a fondo perduto a favore dei soggetti con fatturato e corrispettivi del mese di aprile 2020 inferiore ai due terzi dell’ammontare del fatturato e dei corrispettivi del mese di aprile 2019. Coloro che hanno aperto la partita IVA nel 2019 hanno avuto diritto al contributo anche se non hanno subito perdite di fatturato.
Il decreto Ristori del 28 ottobre ha previsto il nuovo contributo a favore di coloro che svolgono come attività prevalente una di quelle inserite nell’elenco di cui all’allegato 1 del decreto, mantenendo le stesse condizioni ossia attività avviata prima del 25/10/2020 e tuttora attiva e perdita di fatturato di aprile su aprile 2019. L’allegato al decreto definisce anche la misura del contributo, differenziata a seconda del settore economico.
A differenza del precedente, questo contributo viene esteso anche ai soggetti con fatturato superiore a 5 milioni di euro mentre continuano a rimanere esclusi i professionisti iscritti alle casse private.
Il contributo è calcolato sulla differenza tra aprile 2020 e aprile 2019 in base alle percentuali
- 20% per i soggetti con ricavi o compensi 2019 non superiori a 400.000 euro
- 15% per i soggetti con ricavi o compensi 2019 compresi tra 400.000 e 1 milione di euro
- 10% per i soggetti con ricavi superiori a 5 milioni di euro
Il contributo sarà più alto di quello incassato in primavera, ad esempio sarà raddoppiato per la ristorazione con somministrazione, per le attività legate allo spettacolo, all’organizzazione di fiere e convegni, alla gestione di palestre e attività sportive.
Per bar e altri esercizi simili senza cucina, gelaterie, pasticcerie, e alberghi, che si trovano nelle zone rosse e arancioni, il ristoro sarà aumentato di un ulteriore 50%.
Introdotto anche il diritto al ristoro per alcuni operatori che subiscono le nuove misure restrittive in quanto ubicati nelle zone arancioni e rosse e con codice Ateco incluso nell’allegato 2) Anche per questi soggetti devono sussistere le condizioni previste in precedenza (attività iniziata prima del 25/10 e perdita in aprile).
E’ previsto l’accredito diretto in conto corrente entro il 15 novembre, per chi ha chiesto il contributo in precedenza. Tutti gli altri, potranno ottenerlo presentando apposita richiesta.
Per chi ne ha diritto, sono previsti contributi minimi di mille euro per le persone fisiche e 2mila euro per gli altri soggetti.