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Vai alla newsVideosorveglianza e privacy | info n. 49/2019
EDPB – Guide lines 3/2019 on processing of personal data trought video devices
Il Comitato europeo (EDPB) ha rilasciato la versione preliminare delle linee guida 3/2019 sulla videosorveglianza con la quale vengono aggiornate le indicazioni comportamentali rispetto alla modalità di attuazione ed ai dati acquisiti con video sorveglianza.
Oltre al rispetto delle prescrizioni imposte dal provvedimento generale del Garante del 2010 sulla videosorveglianza, i datori di lavoro privati dovranno porre particolare attenzione alla cartellonistica ed ai suoi contenuti, ai ruoli assegnati a coloro che hanno accesso alle immagini ed alle misure di sicurezza a tutela delle stesse.
Questo il fac simile di nuovo cartello.
Infatti, in questo ambito, l’attività di sorveglianza si colloca in una intersezione normativa tra lo Statuto dei Lavoratori (Legge n. 300/1070), il GDPR e il codice privacy (D. Lgs n. 196/2003) oltre a talune norme speciali.
In particolare ricordiamo che nel rapporto di lavoro, la video sorveglianza, così come la geo localizzazione, costituendo un trattamento ad alto impatto privacy, impone la fornitura di un’apposita e specifica informativa, la redazione del DPIA oltre che l’accordo sindacale o, in mancanza, di autorizzazione dell’Ispettorato del Lavoro.
Eventuali violazioni alle disposizioni dell’articolo 4 dello Statuto, non solo determinano un’ipotesi di contravvenzione penale (che sarà il giudice penale a verificare) ma comportano anche l’illiceità del trattamento dei relativi dati personali (cioè le immagini raccolte) per violazione dell’articolo 5(1)(a) del GDPR.
Il rispetto della procedura multilivello prevista dallo Statuto è quindi un presupposto di liceità del trattamento.
A completamento dell’informazione, forniamo la bozza del cartello contenuto nelle linee guida del Comitato Europeo per la Protezione dei Dati (EDPB)